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Easter Egg per tutti i gusti

No, purtroppo non stiamo parlando di uova al cioccolato ma di un concetto che richiama una tradizione anglosassone, entrata di diritto nella cultura pop con ben altri assunti.

Gli Easter Egg vengono spesso utilizzati per ingaggiare e coinvolgere ancora di più il pubblico, lasciandogli un piccolo “indovinello” da scovare e risolvere.

Ma cosa intendiamo con Easter Egg?

Indice

  1. Definizione di Easter Egg
  2. Le origini
  3. Google Easter Egg
  4. Easter Egg nel multimediale

Definizione di Easter Egg

/ˈiːstər ɛg/

Gli Easter Egg sono contenuti di natura faceta e/o inaspettata nascosti all’interno di un software o di un qualsiasi prodotto collegato a un medium elettronico o digitale.

Le origini

Il termine è stato coniato nel 1979 dal direttore della divisione software di Atari Steve Wright, per descrivere i messaggi nascosti all’interno del videogioco Adventure.
Fuor di metafora, gli Easter Egg sono le uova di cui i bambini anglosassoni devono andare alla ricerca durante la tradizionale caccia pasquale.

Google Easter Egg

Il vero re degli Easter Egg è proprio lui, Il motore di ricerca più famoso al mondo. Dal 2000 ad oggi Google ne ha disseminati migliaia e molti, pare, sono ancora da trovare!

Qualche esempio?

Se cercate i protagonisti della serie televisiva “Friends”, il Google feedback sarà accompagnato da una piccola icona illustrata. Cliccatela e attivate gli Easter Egg associati a ognuno dei personaggi: divertitevi a cantare Smelly Cat con Phoebe, scoprite The Rachel, il taglio di capelli più iconico degli anni Novanta e provate, se ci riuscite, a rubare il cibo a Joy.

  • Digitate “Z or R twice”, “askew”, “do a barrell roll” per provare a vedere la prima pagina di Google da… un punto di vista diverso!
  • Sappiate anche che Google conosce “la risposta alla domanda fondamentale sulla vita l’universo e tutto quanto”! Digitando infatti “the answer to the ultimate question of life the universe and everything” nella barra di ricerca, anche a voi sarà tutto più chiaro.

Easter Egg nel multimediale

Anche cinema e serie TV hanno da sempre utilizzato questo espediente, incredibilmente amato da registi e sceneggiatori per inserire messaggi nascosti, celebrare colleghi e, addirittura, per fare piccoli spoiler e crossover.

Un paio di esempi:

  • In Toy Story, la moquette della casa di Sid, il sadico baby-aguzzino di giocattoli, replica l’esatto aspetto di quella dell’Overlook Hotel, l’albergo di Shining. Coincidenze?
  • In Game of Thrones, in uno dei tanti monologhi di Lord Baelish, l’inquietante doppiogiochista della saga descrive esattamente l’uscita di scena di ben 2 personaggi, che lasceranno il cast proprio la puntata successiva. (episodio 4×08, se avete previsto un rewatch).